martedì 7 febbraio 2012

Substrato per Sarracenia: 50% coir - 50% perlite.

Numero di vasi per il test: oltre 300.
Generi testati: Sarracenia, Dionaea, Drosera, Utricularia
Messa a dimora: Primavera 2012.
Control: Precedente esperienza con mix di torba e perlite.

Questo mix costituisce un'alternativa parallela al meno ecologico composto, un tempo ovvio, di torba e perlite.
Sebbene la torba impieghi migliaia di anni a depositarsi tamite processi lenti e irreplicabili, quando viene impiegata in coltivazione marcisce in breve tempo.

Coir o "fibra di cocco"
Il coir è un materiale di scarto derivante dallaproduzione alimentare di noci di cocco, pertanto non implica processi estrattivi in natura, sfruttando invece una attività umana che sarebbe comunque svolta per la produzione alimentare: la lavorazione delle noci di cocco.In coltivazione, un impiego ottimale del coir può anche portare dei vantaggi in termini di resa delle piante. 

Agriperlite espansa o "perlite"
Avvio dell'esperimento
Primavera 2012
Ho realizzato il mix immergendo in acqua demineralizzata il coir per idratarlo. La perlite è stata immersa in abbondante acqua demineralizzata e poi lavata per eliminarne le polveri. Dopo la miscelazione dei due materiali, procedo al rinvaso di piante dei generi Sarracenia, Dionaea, Drosera e Utricularia. Il composto precedente era un mix di torba e perlite.

Aggiornamento
Estate 2012
La reazione delle piante al rinvaso in coir e perlite sembra positiva, infatti la ripresa vegetativa è stata pienamente soddisfacente. Su una parte dei vasi, ho osservato la formazione di alghe in superficie. Ho osservato il fenomeno su gruppi di vasi che condividevano la stessa riserva d'acqua, pertanto è possibile che la proliferazione delle alghe sia stata promossa dallo sviluppo accidentale di sostanze nutritive in seguito alla caduta di insetti nei contenitori. Vespe e mosche morte erano effettivamente presenti in quelle riserve d'acqua. Lo strato di alghe sul mix è solo superficiale e può essere rimosso senza alcun impedimento dopo aver fatto essiccare leggermente il mix: al diminuire dell'idratazione, esso si disidrata e si indurisce, costituendo una sorta di crosta compatta che si contrae separandosi dalla massa del mix senza frammentarsi. I vasi su cui ho osservato le alghe sono stati estratti dalle riserve d'acqua e il composto dilavato con acqua demineralizzata corrente per alcuni minuti, quindi sono stati risistemati in nuove riserve d'acqua. Lo strato di alghe si è formato una seconda volta, ma meno vigorosamente. Dopo l'ulteriore rimozione, il fenomeno si è arrestato del tutto senza lavaggio del mix e senza cambio d'acqua. All'innaffiatura, a differenza del vecchio mix di torba e perlite, questo si idrata molto velocemente anche quando viene lasciato senza riserva d'acqua per diversi giorni. Di contro, l'essiccamento dopo l'esaurirsi della riserva d'acqua è sensibilmente più rapido che con la torba. Rispetto al mix di torba e perlite, l'essiccamento senza riserva d'acqua è quindi più precoce, ma il tempo necessario alla reidratazione dal secco è enormemente minore: si passa dalle diverse ore impiegate dalla torba ai  tempi inferiori al minuto impigati dal coir. Non ho osservato compattazione del mix, a differenza di quanto avveniva con la coltivazione in torba. Nessun odore di decomposizione del composto e nessuna traccia di degenerazione sono stati osservati allo stato attuale.

Aggiornamento
Autunno 2012
Nessuna variazione rispetto alle impressioni citate nel precedente aggiornamento dell'Estate 2012.

Aggiornamento
Primavera 2013
Sebbene il mix non si compatti e quindi non si registri alcun abbassamento del livello del composto come accadeva usando la torba, ho l'impressione che nel corso dei mesi il mix abbia continuato a gonfiarsi leggermente, perchè la grana sembra più fitta che al momento della messa a dimora. Non ho osservato segnali di sofferenza nelle piante, tuttavia analoghe condizioni di compattamento erano negative nella coltivazione in torba, pertanto ho preferito prendere provvedimenti. Pressando i vasi sui lati a tutte le altezze, il mix si frammenta e si ammorbidisce salendo anche sensibilmente di livello e avvalorando così l'ipotesi che il volume si sia leggermente accresciuto nel corso dei mesi. Non ho tuttavia eseguito test approfonditi su questo punto, visto che può trattarsi di una semplice impressione.

Aggiornamento
Inverno 2013
La stagione vegetativa in coir e perlite non ha presentato inconvenienti legati al mix, le piante si sviluppano normalmente e il mix rimane salubre. Particolarmente soddisfacenti risultano il vigore delle fioriture, l'attecchimento e la radicazione delle divisioni e l'ottima colorazione delle piante. L'unica specie che dimostra qualche stento in quexto substrato è Dionaea muscipula.

Aggiornamento
Primavera 2014
Procedo al rinvaso delle piante coltivate in coir e perlite, ma riutilizzo interamente lo stesso mix in quanto non emana alcun cattivo odore e non presenta alcun segno apparente di degenerazione.
Il mix di coir e perlite ha dato in coltivazione risultati sensibilmente superiori a quello di torba e perlite, lo considero quindi più vantaggioso sia per la bellezza e il vigore delle piante in esso coltivate che  - soprattutto - per un discorso ambientale. L'unica eccezione resta Dionaea muscipula, che sembra non trovare in questo mix la sua collocazione ideale.

Considero conclusi i test con mix di coir e perlite.
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