Gestione delle irrigazioni
L'irrigazione delle mie piante è affidata a un sistema elettronico totalmente automatico che ho realizzato personalmente, ma su questo post non ci occuperemo del detto dispositivo elettronico, il quale peraltro al momento in cui scrivo è in fase di modifica per integrare delle funzioni aggiuntive. Dettagli sul dispositivo saranno man mano descritti nell'apposita sezione automazione. Ci focalizzeremo invece sul funzionamento del sistema di irrigazione in senso stretto.
Produco l'acqua demineralizzata con un impianto ad osmosi inversa a sei stadi da 300 galloni, munito di una pompa a membrana.
L'impianto è sistemato a un paio di metri di altezza, in prossimità della conduttura principale dell'impianto domestico. Il tubo di produzione dell'acqua demineralizzata ha un diametro di 8 mm e percorre una ventina di metri attraversando tutta la casa, sorretto da comuni passacavo, andando a finire direttamente in balcone.
Il tubo da 8 mm dell'impianto ad osmosi arriva in balcone dall'alto e viene giù bruscamente, lungo un pilastro: in questo modo, nonostante la distanza, la pompa dell'impianto ad osmosi non deve "spingere" l'acqua, pertanto non va sotto sforzo.
A questo punto, il flusso si allarga: va ad infilarsi in un tubo verde antialga molto più largo, da 3/4". Da qui precipita liberamente e incontra il rubinetto arancione che vediamo nella foto.
I bancali sono cinque ed ognuno è munito del suo rubinetto rosso, fissato alla ringhiera. In realtà, i bancali sono "vasi comunicanti", cioè sono collegati dal basso: quindi, basterebbe alimentarne uno solo per ottenere un solo identico livello dell'acqua comune a tutti i bancali.
Ma potrei aver bisogno di svuotare un solo bancale lasciando tutti gli altri colmi d'acqua: in quel caso, chiudo la comunicazione fra il bancale che voglio svuotare e quelli adiacenti con dei semplicissimi tappi a tenuta stagna, utilizzando poi i rubinetti rossi sulla ringhiera per decidere selettivamente quali bancali irrigare e quali lasciare all'asciutto.
Una bottiglia di plastica scura (contro le alghe), una palla di polistirolo e tubi di due diverse sezioni: questi i componenti di riciclo che ho usato per costruire un galleggiante, che uso come spia per il livello dell'acqua: quando la striscia verde sull'asta sparisce nel tubo bianco, che è fisso, il livello è insufficiente.
L'irrigazione delle mie piante è affidata a un sistema elettronico totalmente automatico che ho realizzato personalmente, ma su questo post non ci occuperemo del detto dispositivo elettronico, il quale peraltro al momento in cui scrivo è in fase di modifica per integrare delle funzioni aggiuntive. Dettagli sul dispositivo saranno man mano descritti nell'apposita sezione automazione. Ci focalizzeremo invece sul funzionamento del sistema di irrigazione in senso stretto.
Produco l'acqua demineralizzata con un impianto ad osmosi inversa a sei stadi da 300 galloni, munito di una pompa a membrana.
Il mio impianto ad osmosi inversa. |
L'impianto è sistemato a un paio di metri di altezza, in prossimità della conduttura principale dell'impianto domestico. Il tubo di produzione dell'acqua demineralizzata ha un diametro di 8 mm e percorre una ventina di metri attraversando tutta la casa, sorretto da comuni passacavo, andando a finire direttamente in balcone.
Il tubo da 8 mm dell'impianto ad osmosi arriva in balcone dall'alto e viene giù bruscamente, lungo un pilastro: in questo modo, nonostante la distanza, la pompa dell'impianto ad osmosi non deve "spingere" l'acqua, pertanto non va sotto sforzo.
Miracolo! L'acqua sgorga in balcone! |
A questo punto, il flusso si allarga: va ad infilarsi in un tubo verde antialga molto più largo, da 3/4". Da qui precipita liberamente e incontra il rubinetto arancione che vediamo nella foto.
Chiudendo il rubinetto arancione, l'acqua riempie il tubo antialga e sgorga dal lungo tubo laterale sottile che in foto vediamo raccolto in un portatubo. Utilissimo, ma non è il tema di questo post...
In condizioni normali, lascio il rubinetto arancione sempre aperto: l'acqua procede così liberamente verso il basso percorrendo la ringhiera e raggiunge finalmente i bancali in cui coltivo Sarracenia.
L'acqua raggiunge i bancali |
Ma potrei aver bisogno di svuotare un solo bancale lasciando tutti gli altri colmi d'acqua: in quel caso, chiudo la comunicazione fra il bancale che voglio svuotare e quelli adiacenti con dei semplicissimi tappi a tenuta stagna, utilizzando poi i rubinetti rossi sulla ringhiera per decidere selettivamente quali bancali irrigare e quali lasciare all'asciutto.
I bancali sono comunicanti dal basso, ma posso isolarli e gestire le irrigazioni |
Un galleggiante segnala il livello dell'acqua. |
Irrigazione estiva
In estate mantengo alto il livello dell'acqua, perchè per un corretto sviluppo Sarracenia necessita di ampia disponibilità idrica. Questo mi è possibile anche perchè l'acqua è sempre ben fredda, grazie a diversi accorgimenti già trattati su questo sito. Se l'acqua si scaldasse troppo ciò indebolirebbe le piante, ne rallenterebbe l'accrescimento e le esporrebbe percolosamente sia a marciumi di matrice metabolica che all'insorgere di diverse patologie, da quelle batteriche a quelle fungine.
Irrigazione invernale
Se l'irrigazione estiva è una questione importantissima nel mio contesto climatico estremo, in inverno invece non me ne curo troppo: solo quando l'acqua evapora fino a un livello di scorta inferiore ai 4-5 cm, intervengo con le irrigazioni. Ma ciò accade molto raramente, grazie alle piogge abbondanti e frequenti. Molti coltivatori di Sarracenia preferiscono mantenere il livello della riserva d'acqua piuttosto basso, sia perchè le piante in quiescenza invernale hanno il metabolismo quasi del tutto bloccato, che perchè in caso di gelo estremo e prolungato queste potrebbero finire per andare in sofferenza. Ma io, che vivo al centro del Mediterrano e se voglio vedere la neve e il ghiaccio devo inerpicarmi su per un vulcano attivo, non ho mai visto un granello di ghiaccio o neve sul mio balcone e lascio che la pioggia e i temporali riempiano i bancali in qualsiasi stagione. Non ho mai riscontrato alcun problema di sorta con questa pratica.
Pulizia e rinnovo della riserva d'acqua
Se è vero che le irrigazioni sono importanti, altrettanto importante è il processo inverso!
In natura gli ecosistemi si autoregolano perfettamente, ma nel contesto di un bancale a cielo aperto colmo di acqua, vasi, mix di coltura e radici, microorganismi di ogni tipo e insetti si accalcano e i processi biochimici si concentrano come palle pazze che rimbalzano all'infinito in una stanza chiusa, moltiplicandosi! Inoltre, le zanzare potrebbero riprodursi nell'acqua stagnante, mentre alcuni funghi, dopo aver attaccato le piante indebolite da eccessi di azoto, sali e altri elementi insalubri, possono usare l'accumulo d'acqua come veicolo per diffondersi nella coltivazione! Per questi motivi, quando un grande temporale riempie del tutto i bancali, disattivo le irrigazioni e ne approfitto per il "rinnovo" dell'acqua accumulata: aspetto che torni il sereno, poi vado in balcone e senza spostare i vasi, con l'ausilio di una pompa da travaso, prelevo l'intera riserva d'acqua e la utilizzo per bagnare altri generi di piante. Conservo l'acqua in esubero in apposite taniche, per utilizzarla nei giorni seguenti. Una volta aspirata tutta l'acqua dai bancali, riattivo il mio dispositivo di irrigazione automatica, che ristabilisce il livello da me impostato con acqua demineralizzata pulita, appena prodotta.
In estate mantengo alto il livello dell'acqua, perchè per un corretto sviluppo Sarracenia necessita di ampia disponibilità idrica. Questo mi è possibile anche perchè l'acqua è sempre ben fredda, grazie a diversi accorgimenti già trattati su questo sito. Se l'acqua si scaldasse troppo ciò indebolirebbe le piante, ne rallenterebbe l'accrescimento e le esporrebbe percolosamente sia a marciumi di matrice metabolica che all'insorgere di diverse patologie, da quelle batteriche a quelle fungine.
Irrigazione invernale
Se l'irrigazione estiva è una questione importantissima nel mio contesto climatico estremo, in inverno invece non me ne curo troppo: solo quando l'acqua evapora fino a un livello di scorta inferiore ai 4-5 cm, intervengo con le irrigazioni. Ma ciò accade molto raramente, grazie alle piogge abbondanti e frequenti. Molti coltivatori di Sarracenia preferiscono mantenere il livello della riserva d'acqua piuttosto basso, sia perchè le piante in quiescenza invernale hanno il metabolismo quasi del tutto bloccato, che perchè in caso di gelo estremo e prolungato queste potrebbero finire per andare in sofferenza. Ma io, che vivo al centro del Mediterrano e se voglio vedere la neve e il ghiaccio devo inerpicarmi su per un vulcano attivo, non ho mai visto un granello di ghiaccio o neve sul mio balcone e lascio che la pioggia e i temporali riempiano i bancali in qualsiasi stagione. Non ho mai riscontrato alcun problema di sorta con questa pratica.
Pulizia e rinnovo della riserva d'acqua
Se è vero che le irrigazioni sono importanti, altrettanto importante è il processo inverso!
In natura gli ecosistemi si autoregolano perfettamente, ma nel contesto di un bancale a cielo aperto colmo di acqua, vasi, mix di coltura e radici, microorganismi di ogni tipo e insetti si accalcano e i processi biochimici si concentrano come palle pazze che rimbalzano all'infinito in una stanza chiusa, moltiplicandosi! Inoltre, le zanzare potrebbero riprodursi nell'acqua stagnante, mentre alcuni funghi, dopo aver attaccato le piante indebolite da eccessi di azoto, sali e altri elementi insalubri, possono usare l'accumulo d'acqua come veicolo per diffondersi nella coltivazione! Per questi motivi, quando un grande temporale riempie del tutto i bancali, disattivo le irrigazioni e ne approfitto per il "rinnovo" dell'acqua accumulata: aspetto che torni il sereno, poi vado in balcone e senza spostare i vasi, con l'ausilio di una pompa da travaso, prelevo l'intera riserva d'acqua e la utilizzo per bagnare altri generi di piante. Conservo l'acqua in esubero in apposite taniche, per utilizzarla nei giorni seguenti. Una volta aspirata tutta l'acqua dai bancali, riattivo il mio dispositivo di irrigazione automatica, che ristabilisce il livello da me impostato con acqua demineralizzata pulita, appena prodotta.