coltivazione: mix di coltura

Il mio attuale mix di coltura è costituito da quattro ingredienti:




Vediamo in dettaglio questi materiali e la mia procedura per la preparazione di questo composto.

Il coir, anche noto come fibra di cocco, è un sostituto "ecologico" della ormai anacronistica torba acida di sfagno. Approfondimenti su questo materiale sono ormai ampiamente disponibili online. Io uso coir di alta qualità, addizionato con Trichoderma, una endomicorriza arbuscolare. Trovo il mio coir preferito in vendita online in panetti compressi di varie dimensioni. Basta rompere un pezzo del panetto e bagnarlo con acqua demineralizzata, per vederlo rapidamente prendere volume e diventare soffice. 

La perlite è un elemento importante, per la sua capacità di mantenere alti livelli idrici e di aerazione, tramite i micropori e i macropori tipici della sua struttura interna. Ho mantenuto questo elemento dal precedente mix di coir e perlite, pur se in proporzioni minori, per via delle sue eccellenti proprietà fisiche. La perlite viene venduta in grandi ma leggerissimi sacchi da 100 litri. All'apertura del sacco e con ogni movimento della perlite asciutta, si liberano abbondanti polveri: è necessario utilizzarla in ambiente aperto e indossare una mascherina per evitarne l'inalazione. Anche per la salute delle piante, è meglio eliminare le polveri in eccesso della perlite. Immergo la perlite in abbondante acqua demineralizzata, la agito bene facendola galleggiare e attendo che l'acqua sia limpida, con la maggior parte delle polveri ormai depositata sul fondo. Solo quando tutta la perlite è bagnata e il sacco con il resto del materiale asciutto è ben chiuso, è possibile togliere la mascherina. A quel punto raccolgo la perlite dalla superficie dell'acqua con uno scolapasta di plastica, sciacquandola ancora una volta con acqua demineralizzata pulita prima dell'uso.

I trucioli di legno sono utilissimi per regolare l'idratazione generale e favoriscono l'aerazione del composto. Infatti, come effetto associato alla maggiore aerazione, aumentandone la dose ottengo un composto più asciutto e meno igroscopico. Non è sempre detto che un composto estremamente "bagnato" sia sempre meglio: il preciso dosaggio dei trucioli di legno è la chiave per decidere attivamente quanto il composto debba essere bagnato nella zona non immersa e quanta idratazione debba arrivare alla superficie del mix che sarà esposta all'aria e al sole. I trucioli di legno che uso, ottenuti da legname puro al 100%, sono in vendita nei negozi di accessori per animali in grandi panetti compattati, ma già pronti all'uso: basta aprire la confezione e rompere un pezzo del panetto compresso, che si sbriciolerà facilmente e prenderà volume. Per completare lo slegamento dei trucioli e renderli facili da lavorare con gli altri elementi, è meglio immergerli in acqua demineralizzata. Usando prodotti per allevamento spendo qualche euro in più, ma almeno leggo a chiare lettere sulla confezione ben chiusa che il contenuto è 100% legno naturale e pulito.
 
La segatura fine di legno svolge un'azione apparentemente simile a quella del coir, perché ha la stessa consistenza della fibra di cocco e si comporta in modo simile. La ottengo sciogliendo in acqua demineralizzata per 15 minuti il comune pellet venduto per l'allevamento dei roditori. Non so se, nonostante la dicitura "100% legno naturale", ci sia un po' di colla o qualcos'altro che faccia da legante in questo pellet che uso, ma è possibile, perché nelle prime settimane dopo i rinvasi toccando il substrato lo sento appiccicoso; sulle piante non riscontro però alcun problema. L'ideale sarebbe trovare della semplice segatura, purchè con una espressa garanzia sulla composizione. Purtroppo, invece, la segatura che trovo in commercio ha origini poco chiare e potrebbe contenere di tutto. Grazie a questo materiale si creano condizioni chimiche peculiari,  che limitano moltissimo la formazione di alghe e di colonie batteriche visibili (masse gelatinose di cianobatteri); di conseguenza, non si osserva la formazione del "tappo" sulla superficie del mix dovuta alla loro degradazione durante le stagioni, un problema che invece riscontravo sistematicamente coltivando nel precedente mix di solo coir e perlite. Con l'idratazione, il pellet di legno si gonfia e si slega completamente, trasformandosi in soffice e fine segatura la cui consistenza è quasi identica a quella del coir.


Rispetto al mix di torba e perlite, questo mix presenta i seguenti vantaggi:
  • non implica attività estrattive che devastano le torbiere;
  • mantiene intatte le sue caratteristiche molto più a lungo e non tende a marcire, nè ad emanare cattivo odore;
  • è del tutto privo di erbe infestanti, perché non contiene elementi raccolti dal suolo;
  • non si compatta, quindi non si abbassa e non indurisce con l'andare del tempo;
  • non si disidrata facilmente, ma quando è asciutto si reidrata molto rapidamente;
  • mantiene una impeccabile aerazione e un'idratazione uniforme, grazie al continuo flusso di acqua ed aria;
  • può essere dilavato rapidamente per percolazione irrigando dall'alto i vasi non immersi, grazie alla grande mobilità dell'acqua nella sua struttura;
  • anche se esposto al sole, non raggiunge le temperature eccessive tipiche della torba.

Rispetto al mix di coir e perlite, i vantaggi sono i seguenti:
  • gode di una aerazione nettamente superiore;
  • presenta un'idratazione più corretta, senza accumuli "salini" in superficie;
  • non crea la "crosta" in superficie;
  • rimane perfettamente intatto ancora più a lungo del mix coir-perlite, nessun fenomeno ad 1 anno;
  • rallenta e minimizza la comparsa di muschi, alghe e cianobatteri, nessun fenomeno ad 1 anno.
designed by studio grafico italiano